Nuotare tra le ninfee: la piscina naturale di Gargazzone

Allestita dalla mano dell’uomo, ma il più possibile vicina alla natura. La piscina naturale di Gargazzone, a due passi da Merano in Alto Adige, è un ecosistema molto simile a un lago naturale. Per la pulizia dell’acqua della piscina naturale, allestita secondo principi sostenibili e facilmente raggiungibile, si rinuncia del tutto a prodotti chimici. Il risultato: puro divertimento balneare in acqua naturale priva di cloro e migliore infrastruttura per lo svago e la distensione.

Così funziona la Piscina Naturale di Gargazzone

Così funziona l’equilibrio ecologico in una piscina naturale in un’area destinata alla balneazione e in un’area di rigenerazione (filtraggio) di tipo vegetale. L’area balneare è a disposizione degli ospiti della piscina; la zona di rigenerazione è destinata alla depurazione dell’acqua. L’estensione delle due aree è pressoché uguale: opere in muratura o in terra ne assicurano la separazione sotto acqua. Talvolta le due zone sono ospitate in vasche separate (sistema bi-camera). Tutti questi interventi di tipo edilizio consentono di eseguire separatamente le operazioni di manutenzione e svuotamento dei due bacini e fungono nel contempo da barriera di separazione fra bagnanti e vegetazione. Il confine è segnalato in superficie da boe o altri sistemi galleggianti in legno. L’accesso delle vasche balneabili è assicurato da passerelle in legno e ingressi simili a quelli in uso nelle piscine tradizionali e da spiaggette di ciottoli.L’intero bacino è separato dal terreno sottostante mediante un apposito manto di impermeabilizzazione che evita qualsiasi collegamento con le acque di falda.

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Un piccolo video per darvi un’idea del posto, in una assolata domenica dell’estate 2019

Sistema di fitodepurazione

Il filtro vegetale è assicurato da zone verdi dotate di un apposito substrato filtrante. L’acqua scorre lentamen-te dall’alto verso il basso in questo strato di terreno piantumato e ne esce naturalmente depurata:

• I pori del filtro vegetale sono così piccoli da consentire il filtraggio di particelle anche minuscole senza però danneggiare il prezioso zooplancton presente nell’acqua.

• Sulla superficie del materiale di filtraggio si forma una sorta di film biologico in grado di degradare gli inquinanti organici.

• Il filtraggio permette di rimuovere dall’acqua anche batteri e germi patogeni.

• Le radici delle piante mantengono costantemente permeabile il substrato filtrante.

• Una sostituzione del substrato filtrante non è necessaria perché i nutrienti presenti nell’acqua vengono direttamente assorbiti dalle piante.Il passaggio dell’acqua attraverso questi filtri vegetali consente di gestire efficacemente anche picchi di af-follamento e inquinamento della vasca.

Piante acquatiche

Le piante acquatiche vengono messe a dimora nell’area di rigenerazione e nella zona di filtraggio vegetale. Esse adempiono a funzioni assai importanti all’interno del sistema.Ai margini del bacino, canne e tife proteggono la riva dai fenomeni di erosione. La zona emergente è prece-duta da piante a foglie galleggianti come ninfee e nanufari. Nell’area profonda contigua si mettono invece a dimora le piante sommerse, destinate a ridurre la crescita algale.

Attraverso le foglie, esse sottraggono all’acqua le sostanze nutritive, rendendo così l’ambiente povero di nutrienti e arricchendolo dell’ossigeno prodotto per assimilazione fotosintetica. In questo modo si garantisce all’acqua una sufficiente concentra-zione di ossigeno. Le piante sommerse svolgono inoltre una funzione “igienizzante”: la loro superficie fogliare incrementa infatti gli spazi di insediamento dei microrganismi favorendo la degradazione batterica nell’am-biente acquatico.Per la selezione delle diverse specie vegetali si è tenuto conto delle varietà naturalmente presenti nelle acque stagnanti delle nostre zone. L’areazione dell’acqua favorisce la crescita della vegetazione sommersa.

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