Non che si debbano raccontare ad altri i propri affari, ma qualche volta uno strappo alla regola bisogna pur farlo. Sappiate allora che mio cugino Daniele è nato il mio stesso giorno, un 16 aprile di parecchi anni fa, ma comunque diverso tempo… dopo di me. Da allora, l’ho battezzato “usurpatore di compleanni”, ma lui non se l’è mai presa, anzi: mi frega sempre, facendomi gli auguri per primo.
Questo pistolotto per dire che il cuginastro ha fatto i quarant’anni, realizzando un sogno che io tengo ancora lì, in un cassetto: avendo ormai da tempo perso il treno dei quaranta, aspetto con trepidazione (scherzo…) l’arrivo dei cinquanta. Il sogno è facilmente intuibile, un lancio con il paracadute biposto. Ora, circondati come siamo da eventi scatenati firmati RedBull, GoPro e pazzi d’ogni genere che fanno cose incredibili, mi rendo conto che in parecchi staranno commentando così: “Capirai che impresa”…
Ma noi altri siamo comuni mortali. Qualcuno ha paura dell’acqua, qualcuno dell’aria, qualcuno della velocità. Io ad esempio, ho paura delle moto, e non so guidare nemmeno uno scooter. Mentre sono un patito sfegatato del rafting. L’ho fatto in molti posti al mondo, sui fiumi più spettacolari. Dallo Zambesi al Nilo, dalle Alpi al Costarica, dal Nepal all’Argentina. L’aria, ecco… quella mi mette un po’ più d’ansia. Ma il ricordo del mio primo lancio in parapendio è indelebile, con quella carica di adrenalina che non tornerà più, perché la seconda volta non è mai come la prima.
Sì, insomma: Daniele mi ha fregato, e il video qui sopra racconta il suo debutto in tandem, a Reggio Emilia. E’ un video interessante, che ti racconta per immagini cosa accade prima, durante e dopo. Un po’ rovinandoti l’effetto-sorpresa, ma non siete obbligati a guardarlo… Quarant’anni in volo, pagati – mi par di capire – dalla sua amata sorellona (e mia cugina) Alessia e dal di lei consorte. Grande cuginastro, per ora continuo a invidiarti, ma prometto che presto ti imiterò.
Per saperne di più:
Italia Sky Sport
Il lancio in tandem
