Cuba dice addio alle sue mitiche auto d’epoca americane. Forse…

È trascorso più di mezzo secolo, da quel 1960 in cui il Governo cubano abolì la proprietà privata, vietando tra l’altro l’importazione di qualunque automobile. Ora, sull’isola è ormai diventato legale acquistare una macchina nuova. Una liberalizzazione controllata e con molti vincoli ma comunque “controrivoluzionaria”, quella approvata dal congresso del Partito comunista. E così, con una sorta di controrivoluzione silenziosa, rischiano la graduale estinzione le gloriose e rattoppate auto americane (sarebbero più di 75 mila: soprattutto Chevrolet ma anche Cadillac, Oldsmobile, Ford, Chrysler, Dodge, Plymouth e Buick) che fanno la gioia dei fotografi e la disperazione dei meccanici, costretti ormai da decenni ad ogni genere d’invenzione per ovviare alla cronica carenza di ricambi e alle tremende condizioni di molte delle strade cubane.

Pezzi di ricambio sovietici e fil di ferro… Así se hace en Cuba

“Fino a due anni fa – scriveva il Corsera tempo fa- le uniche auto che si potevano comprare e vendere liberamente a Cuba erano quelle importate prima della rivoluzione ed è per questo che circolano sull’isola decine di migliaia di macchine americane pre-embargo: alcune in ottime condizioni, altre tenute insieme col fil di ferro e pezzi di ricambio sovietici. Ci sono anche auto nuove – prima in prevalenza sovietiche, poi soprattutto asiatiche – assegnate dal governo a categorie privilegiate, come artisti, sportivi e medici. Nel 2011, una riforma aveva consentito per la prima volta la compravendita tra privati di auto nuove, ma era presto emerso che serviva comunque una lettera di autorizzazione del governo”.

Portfolio per un poster, non ancora realizzato…

Le sedici foto qui sotto, le ho scattate durante un mio viaggio di tre settimane circa, sull’isola. Dall’Havana a ovest, verso Vinales (la valle delle coltivazioni intensive di tabacco) e Pinar del Rio, poi giù verso il centro dell’isola, a Santa Clara e Trinidad; da lì, giù sino in fondo, a Santiago de Cuba. All’Havana, di old cars se ne vedono a decine. E’ incredibile, come si associno e si integrino agli edifici coloniali, quasi fossero della stessa epoca. Così, quando te le ritrovi parcheggiate su una strada di ciottoli nella splendida Trinidad, patrimonio Unesco, ti sembra davvero di stare dentro un film, Buena Vista Social Club o Fragola e cioccolato, anche perché la musica è davvero dappertutto.

Volete vedere il backstage di Buena Vista Social Club? eccolo qui:

Sì, insomma. Non credo che esista turista o viaggiatore al mondo che sia passato per Cuba senza restare affascinato dalle Old Cars pre-embargo. Lustrate di continuo, corteggiate, riparate, coccolate. Usate come taxi collettivi: comode, spaziose, a volte capaci di sorprenderti per il livello delle sospensioni, messo a durissima prova dalle strade tutte buche di gran parte dell’isola. Ecco, sedici foto frontali per un poster non ancora assemblato, ma che prima o poi mi deciderò a stampare.

Ps: se qualche esperto volesse aiutarmi a decifrare marche e modelli…

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